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martedì 2 aprile 2013

"Il buon guardaroba"




Vi posto un articolo scovato in rete per puro caso...
una delle ultime mode londinesi ce l'avevate già qui a Genova,
eh sì, proprio qui da noi!


Dal sito di Tg24

Il buon guardaroba, ecco come allungare la vita degli abiti

abiti,
Contro la moda usa-e-getta, nasce a Londra The Good Wardrobe: una community per scambiarsi consigli su come rinnovare i capi e… 
farli tornare di nuovo fashion. 
Una piattaforma utile per stilisti e sarti, ma anche per i semplici amanti del vestire etico
di Eva Perasso

Un abito potrebbe non morire mai, ma trasformarsi all'infinito, se si lavora per rinnovarlo con piccole accortezze. E' questo uno dei pilastri su cui si fonda il concetto del vestire sostenibile, sia nella scelta dei materiali e della provenienza di un tessuto o di un lavoro sartoriale, sia nel non dimenticarsi di riusare tutto quel che resta nel fondo dell'armadio. Per far bene all'ambiente, al portafoglio, e per condividere. Son questi gli stessi obiettivi di una nuova community appena nata a Londra, The Good Wardrobe, che riunisce nella città britannica stilisti, sarti, appassionati di moda, semplici persone interessate a dare nuova vita al proprio guardaroba, trasformandolo, appunto, in un "buon guardaroba" che possa fare del bene agli altri e inquinare meno.

AAA macchina da cucito cercasi – Uno dei compiti della comunità è quello di darsi una mano nel trovare chi possa riparare e reinventare un abito in città. Con un forum dedicato, chi ha bisogno di un sarto, o di una macchina da cucire, o di chi aggiusti la propria, può trovare aiuto e darlo agli altri iscritti. Ma anche chi ha un problema pratico e immediato davanti a un lavoro di sartoria: come cambiare una zip insidiosa? Ci sono poi directory con i migliori indirizzi su dove trovare abiti usati a buon prezzo, e una rete di charity di appoggio cui rivolgersi per l'acquisto di vestiti da reinventare.

Knitting bar e sewing cafè
- Il concetto di spreco è la cosa più lontana da questo progetto, così come quello di "fast fashion", la moda economica dell'usa e getta. Non a caso, tra i servizi della community vi è anche l'organizzazione di eventi, su base locale, come corsi di cucito, maglia, uncinetto. Si tratta per lo più di attività che ormai vanno di moda: dai bar dove anche i manager vanno a sferruzzare a maglia per combattere lo stress, ai “sewing cafè”, piccoli party spesso casalinghi dove gruppi di persone si riuniscono... intorno a una macchina da cucire e un buon caffè, con l'opportunità anche di affittare a ore tutto il necessaire per il cucito.

Riuso e sostenibilità
- L'idea è appunto quella che “la moda dovrebbe essere il più sostenibile ed etica possibile, e nel contempo gli abiti dovrebbero essere i più belli possibile”, come si legge nel Manifesto di The Good Wardrobe. Ma anche, che vestirsi senza nuocere all'ambiente, alle condizioni di lavoro, e senza usare materiali scadenti è possibile a prezzi bassi, sfruttando quel che già abbiamo nell'armadio. Per questo motivo la community londinese lavora con molte associazioni che raccolgono abiti usati, cercando di rimodernare e rendere appetibili anche cose considerate di scarto da altri. E in un futuro, il sito si trasformerà in un sistema per fare beneficenza: gli iscritti che daranno consigli e aiuti agli altri utenti potranno vincere punti virtuali, che si trasformeranno in denaro da parte degli sponsor (tutti ecosostenibili) della community. Questo denaro andrà poi alle associazioni scelte dagli utenti stessi. 

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